Cristian Bucchi, ex attaccante e oggi esperto allenatore, ex compagno di squadra oltre che amico di Roberto De Zerbi, tecnico del Brighton che affronterà la Roma negli ottavi di Europa League, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Centro Suono Sport 101.5. Queste le sue parole:

Che partita ci dobbiamo aspettare tra Roma e Brighton, tra De Rossi e De Zerbi?
«Sicuramente è una sfida tra due allenatori giovani. Ovviamente De Zerbi ha molta più esperienza, ha fatto più avventure rispetto a De Rossi. De Rossi, però, è partito molto molto bene a Roma, ha saputo toccare le corde giuste e risollevare una squadra che a livello di risultato non aveva mai deluso ma a livello di prestazioni sì. De Rossi ama il possesso palla e ama fare la partita, ma fare questo contro squadre inglesi è sempre difficile e contro il Brighton ancora di più. Il Brighton è una squadra compatta e quando ha la palla ha tantissime soluzioni. Credo che quello che potrà mettere maggiormente in difficoltà la Roma sono proprio i ritmi di gioco. Non riesco a fare previsioni, De Rossi farà le sue valutazioni perché anche lui è all’inizio, ma sono sicuro che il Brighton non andrà a Roma per un pareggio ma per fare la sua partita ed esprimere il suo gioco a viso aperto, volto a fare gol pur prendendosi qualche rischio».

Il livello delle due rose è lo stesso o c’è una squadra favorita?
«In assoluto a livello di nomi, di rosa e di storia, siamo su due situazioni diverse. La Roma è la Roma, abituata a giocare competizioni europee e con giocatori di primissimo livello: Campioni del Mondo come Dybala e Paredes e Nazionali come Mancini, Pellegrini e Lukaku. Il Brighton forse è l’inverso, ci sono tanti giocatori giovani che hanno voglia di fare e che sono stati uniti a 3-4 giocatori più esperti. Il Brighton, poi, ha una brevissima esperienza tra le Coppe e si trova al primo scontro da dentro-fuori. Nel rettangolo verde, però, del blasone te ne fai poco, nonostante l’Olimpico sarà sold-out e quindi l’ambiente proverà a spingere la Roma».

De Zerbi potrà, un giorno, tornare in Italia?
«De Zerbi è un allenatore bravissimo, completo e maturo, con esperienza. In Italia ci lamentiamo perché vediamo partite noiose, ma poi guardiamo sempre e solo il risultato. All’estero, invece, si guarda anche altro, il mezzo che utilizzi per arrivare all’obiettivo. Lui, come altri, ci hanno dimostrato che si può arrivare al successo anche tramite un gioco piacevole e propositivo. E’ ovvio, in alcune partite ha perso con tanti gol di scarto, ma fa parte di una mentalità e questo in Inghilterra è normale. Difficilmente un allenatore bravo come De Zerbi rientrerà in Italia, penso rimarrà in Premier League dove la libertà dell’allenatore di osare è vista in modo propositivo».

Quanto è forte la coppia d’attacco Lukaku-Dybala?
«Credo che se la salute li sorregge sia una delle coppie migliori in assoluto, non solo in Serie A. Abbinano potenza, forza, estrosità, qualità e fisico. A volte Dybala ha qualche piccolo problemino che lo toglie dal campo e non gli permette di rendere al meglio, ma ora è in un ottimo momento. Lukaku, invece, mi sembra non riesca a sfruttare la fisicità che ha come accaduto già con l’Inter. Se in salute, comunque, sono una coppia di assoluto livello».

Quali sono i suoi progetti futuri?
«Ho deciso di risolvere il contratto con l’Ascoli, a cui ero legato fino al 2025, perché avevo voglia di tornare e non stare a casa a speculare. Ho avuto 2-3 richieste ma non le sentivo mie, parte di me, quindi ho deciso di declinare. Spero che per la prossima stagione possa capitare qualcosa che mi entusiasmi e mi possa far scattare questa scintilla che, a oggi, non ho avuto».