Tanta buona volontà, ma poca qualità e uomini contati, oltreché stanchi, emaciati. Finisce come era ampiamente prevedibile: vince l’Inter, sfruttando due errori grossolani e si piazza al quarto posto, cinque punti avanti alla Roma. La foto della classifica attuale, quando mancano appena quattro giornate alla fine suona come una sentenza. La Roma, ridotta ai minimi termini, fa quel che può: poco. Questa è una squadra che si regge su pochi elementi di grande qualità, Dybala, Smalling, Abraham e Wijnaldum. Nelle ultime tre gare, senza Smalling, i giallorossi hanno incassato sette gol in quattro partite, rimediando due sconfitte e due pareggi. La Roma, contro l’Inter, ha fatto quello che era nelle sue forza. A differenza della sfida con il Milan, ha tenuto più la palla, provando anche a concludere: un paio di volte con Pellegrini e una con Ibanez. C’è una coppa da onorare, poi si faranno i conti. Ma l’atteggiamento di Mourinho a fine partita e le sue parole nel post Inter, lasciano intendere che manca davvero poco a una separazione, che per tanti sarà molto dolorosa. In fondo anche lui è stanco, di tante cose.

È sembrato un saluto di addio quello di José Mourinho alla Curva Sud dopo la sconfitta con l’ Inter . Un lunghissimo applauso al cuore del tifo romanista dopo aver riunito la squadra in cerchio. José ha messo da parte l’animo battagliero e ha tirato fuori i sentimenti per un popolo che non ha mai smesso di sostenerlo. Una squadra decimata dagli infortuni , una società silente che non lo supporta, calciatori che faticherebbero anche in altri palcoscenici meno importanti e dirigenti praticamente assenti. La gente ha capito che José è un uomo solo al comando , che non è spalleggiato e che sta conducendo una delle battaglie più complicate in carriera contro critiche feroci all’esterno e mormorii ingiustificati all’intero. Sta reagendo come meglio non poteva: creando un solido legame tra lui, la squadra e il tifo. “Non sono deluso dal comportamento della società. Sono un po’ stanco di fare tanto, qui sono più di un allenatore” . ha detto. Un allenatore dirigente , una personalità dominante in un club che non ne ha, se non nel presidente che, però, non ha nessuna intenzione di incontrarlo.
Il Messaggero